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Ho appreso, poco fa, la notizia di Pistorius che è stato liberato su cauzione. I giudici hanno giustificato affermando che "Mancano pezzi del puzzle!"

Omicidio e femminicidio, due bestie della società odierna e dei giudici. In Italia, nel 2012, sono state uccise una donna ogni due giorni, a differenza del 2011 (una donna ogni tre giorni).

Vittime di un amore creduto andato male, vittime della gelosia patologica che rende questi uomini ossessivi e poveri. Vittime di un amore tanto creduto!

Inizia dalla restrizione della libertà: "Tu sei mia", "tu non esci", "tu non avrai amici maschi!" Questo non lo chiamo amore, questo lo chiamerei amore per se stessi perché una donna non è un oggetto da possedere. Perché una donna non è una proprietà e chi non denuncia, per amore, sperando ad un cambiamento, è complice di un futuro suicidio-omicidio. Già dalla prima minaccia di morte, già dalla prima restrizione della felicità si dovrebbe reagire allontanando la persona amata senza giustificare le reazioni indotte e subite. Spesso si afferma, con le solite ed uguali espressioni, del tipo: "ma è il suo carattere, cambierà!", "Non è cattivo, ha avuto dei problemi in passato!", "E' un bravo ragazzo, è solo impulsivo!" Ecco, l'azione della crocerossina che aspetta, invano, un cambiamento. Quel cambiamento che non avverrà mai. Quel cambiamento che è tanto voluto, l'unica fonte di speranza, l'ultima spiaggia!

E se una donna non ride, non sta bene. E se una donna vive con la sola speranza di un cambiamento, non si rialzerà mai! Perché un uomo che picchia una donna, non è un uomo ma solo una persona incapace di vivere e bisognoso di cure!

Per quanto riguarda Pistorius, se al suo posto ci fosse stato un extracomunitario o un semplice operaio, avrebbero lanciato la chiave dentro il cratere del Vesuvio!

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